Libri
Questi sono i 5 che mi sono sentito di pubblicare: due libri di haiku, una raccolta di poesie e una di racconti.
Infine, un romanzo.
O per sole o per ombra
O per sole o per ombra é il ritratto di un'epoca, i primi anni ‘80 del secolo scorso, vissuti in una cittá universitaria di provincia nel nord Italia.
Ma soprattutto é una riflessione sul valore del segno e dell'immagine in un momento ancora senza rete e smartphone, ma dominato dal trionfo del media televisivo, tra telepromozioni e spettacolarizzazioni dell'effimero.
Dopo aver scoperto il furto del quadro realizzato da David Kerr, celebrato pittore iperrealista di origini scozzesi, tre scalcinati e sognatori studenti universitari iniziano a sospettare di una sedicente organizzazione politico-religiosa nata negli anni di piombo intorno all'università. La loro indagine privata, un grottesco percorso di formazione, o piuttosto di dis-formazione, condotto sul crinale del caso e del caos, li porta a gettare luce sul commercio clandestino di opere d'arte, a incontrare copisti-filosofi senza scrupoli e un collezionista che aspira al delirio di un museo totale, fatto di soli originali sottratti al flusso del tempo.
Il libro vuole essere una interrogazione ironica sul senso delle cose che accadono e sulla nostra ridicola pretesa di dare un ordine ad una materia che continuamente si fa beffe di noi. E anche quando, alla fine, un qualche equilibrio si ricompone, è altamente dubbio se nella storia abbiamo avuto qualche parte, o se non sia la storia ad essersi servita di noi per mettersi in scena.
Tamburi
"Un'eraclitea armonia dei contrari è il tema dominante di queste poesie. Il continuo passare da una dimensione di scavo interiore al confronto-scontro con la realtà, l'oscillare tra il sé e l'altro nel tentativo di trovare un improbabile equilibrio. Mentre sono gli affetti familiari, stemperati nella nostalgia del ricordo di persone care, e la memoria dell'amore, a dare un possibile senso all'esistenza. L’autore si muove in diverse direzioni, con la percezione della complessità del reale e quindi la consapevolezza, sempre al limite tra desolata rassegnazione e amara ironia, della impossibilità di comprenderne totalmente il significato. Compito del poeta è allora quello di insinuare nel lettore dubbi e domande alle quali ciascuno, nel proprio percorso di vita, può tentare di dare sia pur parziali risposte."
Dalla prefazione di Laura Garavaglia
Haiku delle 5 stagioni
Quasi 10 anni dopo gli haiku dell’Intima Essenza, è l’esperienza
della pandemia a farmi tornare a questo genere poetico.
Il legame tra haiku, natura e succedersi delle stagioni fa parte della tradizione, ma quella della pandemia è stata una super stagione, che si è sovrapposta a quelle normali, creando una sorta di quinta stagione che, almeno per gli esseri umani, ha sconvolto la normale percezione del tempo.
Così questo libro è suddiviso in 5 parti: ciascuna delle prime quattro è dedicata a una stagione “classica”, partendo con l’estate e finendo con la primavera. Tutti questi haiku
sono rigorosamente canonici, sia nella metrica che nell’esprimere un riferimento diretto o indiretto alla stagione cui appartengono, co il mistero dell’inesorabilità del tempo che passa e il desiderio di cogliere tutto il valore di ogni attimo, senza che vada perso per sempre.
Poi, proprio con la primavera del 2020 si è conclamata la
pandemia. Gli haiku di questa ultima parte non possono più
celebrare la natura e il consueto scorrere del tempo. Ma si
aggrappano ancora ad una struttura formale immutata nel tentativo di contenere lo sgomento e il dolore per la constatazione della facilità con cui tutto abbia assunto all’improvviso un significato precario, impossibile da condividere. E che forse nessuno vorrebbe fermare nella memoria. Il verso è combattimento, opposizione al caos, barriera contro il silenzio.
E niente indietro
Una raccolta di racconti dalle tematiche molto differenti che spaziano dall'intimistico fino al fantascientifico.
La prima sezione, "Storie di tutti i giorni" raccoglie racconti mainstream, come si dice in gergo, mentre la seconda sezione "Storie di confine", é fatta di racconti che virano verso il fantastico e il fantascientifico. In tanta eterogeneità, un filo conduttore pure c'è, esibito nel titolo: il mistero della vita che procede ineluttabilmente lungo strade imprescrutabili, a volte incomprensibili, sempre affascinanti. E l'ultimo dei racconti della prima sezione, intitolato "Ritorno", fa da controcanto al titolo della raccolta, commentando che ogni ritorno al passato e a situazioni sognate, vagheggiate, immaginate è puramente illusorio: non si torna mai indietro, e quando si ritorna, non è mai la stessa cosa.
Altri ingredienti: una Venezia postmoderna e romantica insieme, un amore adolescenziale sublimato all'estremo, un libro che appare e scompare, Dante Alighieri, una macchina del tempo, Adolf Hitler, un pianeta in cui è stata sospesa la legge di causa-effetto, Jung e Pauli....e chi più ne ha…
L'intima essenza
Le due pagine bianche al centro del libro non sono un errore di impaginazione. Sono l’esercizio del vuoto: solo attraverso il vuoto si può raggiungere la pienezza dell’essere. Se togli tutto il superfluo, l'inutile e il secondario che occupa la tua vita. Se togli quello che hai, quello che fai e che devi fare, ciò che è legato alle abitudini e alle necessità sociali, ciò che ubbidisce alle leggi, ciò che hai ereditato dai padri, ciò che ti impone il gruppo, ciò in cui hai scelto di credere, ciò che dipende dagli affetti, ciò che ti fa piacere e che hai imparato ad amare o a odiare, ciò che rifiuti o ciò che accetti. Se togli tutto questo rimane qualcosa? Questo qualcosa si può esprimere in parole?
L'intima essenza è la disciplina e l'esito di questa ricerca. Non è un semplice agglomerato di haiku, ma vuole essere un percorso conoscitivo attraverso la forma poetica più precisa: la scelta di recuperare l'essenza della parola - quindi noi stessi - attraverso l'asciuttezza e la concentrazione.